Descrizione
Il corso esplora alcune peculiarità di una disciplina particolarmente vasta e prepara alla decifrazione degli accordi e delle loro parti interne. Mediante l’ascolto della sonorità complessiva e tenendo conto delle principali regole dell’armonia funzionale e della condotta delle parti applicate a ogni singolo caso, si possono riconoscere i vari elementi musicali. Le sigle sottese agli accordi hanno la funzione di identificare la sonorità, l’effetto sonoro di un accordo in relazione a quelli vicini o ai suoi rivolti (quindi ad altri accordi con medesimi suoni ma disposti o spazializzati diversamente). Per identificare e collocare un accordo fra altri è importante sentire come «suona». Per esempio, le ripetizioni di un accordo i cui suoni vengono sovrapposti, ma ad ottave diverse, in diverso ordine e con timbri differenti, producono sensazioni che hanno differenti gradi di somiglianza. Infatti, una T – tonica maggiore allo stato fondamentale – è affine ai suoi rivolti, seppure con diverse sfumature, a seconda della disposizione dei suoi suoni e di altri parametri interessati, tuttavia dipende anche dal giudizio soggettivo dell’ascoltatore che è condizionato dal suo percorso culturale. Le sensazioni e la percezione, il percorso per raggiungere l’obiettivo – scrivo quello che ho sentito, ascoltato e immaginato – sono strettamente individuali: ecco che la soggettività può avere un peso determinante. La formazione culturale e teorica e il percorso delle sensazioni uditive si intersecheranno, generando informazioni che dovrebbero condurre al risultato. Per tale motivo sono presenti schede preliminari accanto ad altre che possono essere utilizzate secondo il grado e il tipo di preparazione degli studenti. Alcune schede sono di approfondimento, utili per dettare frammenti di repertorio, altre sono dedicate alla scrittura a parti late; il docente può valutarne tempi e modi di utilizzo.
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