Descrizione
Sono passati trent’anni e dopo tutto questo tempo mi sono rimasti diversi ricordi più o meno precisi, più o meno precisamente datati, oltre a qualche volantino raccolto a suo tempo con spirito di collezionista e custodito in una cartellina gialla di cartone, sopra la quale la sciagurata mano di mio fratello aveva incollato una fotografia di Cuccureddu (vero!).
Scrivendo ho cercato di essere fedele ai miei ricordi e ai documenti originali; nelle pagine che seguono compaiono diversi volantini, con le loro indecisioni linguistiche, che ho riportato senza correzioni. All’epoca, dopo tutto, un volantino era quasi un prodotto di artigianato.
I fatti di cronaca del 1977 sono largamente noti per chi li ha vissuti, del tutto sconosciuti agli altri; io avevo diciotto anni e per me sono stati importanti.
Borges scrisse che la realtà non ha l’obbligo di essere interessante; in quell’anno, però, penso che abbia fatto un’eccezione.
Aggiungo: le pagine che seguono non hanno l’obbligo di essere imparziali.
Andrea Vergnano, classe 1959, è nato e vive e/o lavora in banca a Torino, dopo una parentesi milanese durata qualche anno. Si occupa di organizzazione, come spesso capita a quelli che non sanno fare niente…. però ci crede, come crede in fondo a quasi tutto quello che fa. Dei suoi studi di chimica è rimasto un alambicco sul ripiano della libreria.
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