Descrizione
Giancarlo Di Gangi, architetto prestato alla finanza, è testimone della vicenda borsistica italiana degli ultimi vent’anni: dal crollo del 1987 alla ripresa del 1999-2000 e ancora alla tempesta del 2001. Nelle agitate acque dei mercati, usando il pennarello, compila il suo diario di bordo e con arguzia disincantata disegna una borsa di cuoio, un oggetto dotato di umanità che racconta il comico del nefasto e ironizza sul tempio e sulla liturgia dell’economia.
L’approccio apparentemente leggero e divertito di questo lavoro è il pretesto per creare un ponte tra la fredda e tecnica razionalità degli operatori di settore e la più sofferta emotività dei risparmiatori, quasi sempre vittime dei cicli finanziari. È un invito a mantenere serenità quando si «entra in borsa», prendendo il tempo necessario per viverne bene i suoi valori.
Giancarlo Di Gangi, nato all’inizio degli anni Quaranta a Ventimiglia, da padre siciliano e madre ligure, eredita da entrambi la solarità mediterranea e la sapidità della gente di mare.
Trapiantatosi a Torino, dopo una laboriosa gioventù spensierata, si laurea in architettura firmando così la sua condanna alla creatività.
La curiosità e gli scherzi della vita lo spingono verso il settore finanziario dove la sua vena creativa non s’inaridisce, anzi si riconferma nel nuovo impegno professionale.
Sacrifica le albe di alcuni mesi successivi alla crisi finanziaria del 2000 per esorcizzare con il disegno le tremende bufere abbattutesi sui mercati.
Dopo anni di incubazione partorisce questo primo e forse unico lavoro che non gli darà fama, ma certamente lo ha divertito moltissimo.
Vittorio Varese –
Vittorio Varese
Non ricordo se eravamo alla fine del 2001 o nei primi mesi del 2002, certamente rammento quel tardo pomeriggio quando l’amico collega Giancarlo bussò alla porta del mio ufficio e sorridendo mi fece vedere alcuni disegni. Quasi senza guardarli, esclamai: «Come il solito hai sempre qualcos’altro da fare, specie di architetto votato alla finanza!». E lui, reagendo: «Vecchio brontolone, ecco come penso di combattere la depressione dei miei clienti nel post bolla dei mercati!»
Dopo una rapida occhiata agli schizzi mi misi a ridere e gli ‘ordinai’ di non fermarsi assolutamente a quei primi disegni, ma di farne altri. Ho voluto ricordare quel momento perché delinea pienamente la personalità di Giancarlo e il nostro rapporto.
Lui architetto e ‘inventore’ pronto in qualsiasi momento a trasformare l’arida finanza in divertimento e la giusta professionalità con il cliente in un sano rapporto di conoscenza e di esperienza; io più razionale e analitico, ma sempre attento a stuzzicarlo e a stimolare la sua vena artistica.
Sono molto felice che finalmente questo lavoro sia pubblicato e auguro all’autore che ne seguano altri. Sempre con l’effetto della terapia finanziaria antidepressiva.
Un collega, un rompiscatole, un amico.