Descrizione
Da sempre, contemplando il panorama del Grighine, i Gennanesi s’erano abituati alla vista di una grande roccia alta una decina di metri e protesa verso il fiume, le cui acque alimentavano una vegetazione lussureggiante, arrampicata a formare una torre verde dal cuore di pietra. Il fuoco aveva bruciato le piante e la pioggia spazzato via la fuliggine. Ora, in quel roccione nudo, si poteva riconoscere la testa di un essere vagamente umano, con un lungo naso bitorzoluto accasciato sulla bocca e un malefico sorriso osceno e beffardo.
Allo sconforto per le coltivazioni perdute e la foresta distrutta, s’aggiungeva il disagio prodotto dal mostro di pietra. L’espressione diabolica sembrava commentare con sarcasmo la catastrofe estesa dietro di lui per chilometri. La sua esistenza si era rivelata solo adesso, però, era sempre stato lì, a meno di duecento metri dal paese; a spiare la vita dei gennanesi e a ghignare di tutto, anche dei loro momenti di dolore.
L’autore
Figlio di padre sardo e madre toscana, Carlo Mario Giulio Pettinau è nato a Oristano nel 1953. Laureato in Ingegneria Civile, ha svolto la libera professione, ha scritto articoli e saggi di Urbanistica e politica ambientale, è stato docente di Fisica e Tecnologia.
L’amore per la Sardegna e vent’anni d’insegnamento presso il Monte Grighine, dove è ambientato Gli ultimi quadrifogli, hanno ispirato il romanzo, scritto e dimenticato in un cassetto per molto tempo. Solo recentemente, andando in pensione dalla scuola, l’autore ha deciso di rivederlo e proporlo al pubblico.
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